La comunità della moda internazionale dice addio allo stilista fiorentino Roberto Cavalli. Il “re dell’animalier”, così chiamato dal New York Times, lascia la moglie Eva Düringer e sei figli all’età di 83 anni dopo una lunga malattia.
Sostenitore del massimalismo anche in periodi più “minimalisti” capitanati da stilisti come Calvin Klein e Rei Kawakubo, a Roberto Cavalli va il merito di aver reso felina la donna, esaltandone la sensualità attraverso stampe animalier ispirate al mondo animale e selvaggio. (Caiazzo Federica, “Addio a Roberto Cavalli, lo stilista fiorentino «re dell’animalier» è morto a 83 anni”, Vanity Fair, 12 aprile 2024).
Avvicinatosi al mondo dell’arte già da bambino grazie all’influenza del nonno e pittore macchiaiolo Giuseppe Rossi, Cavalli prosegue i suoi studi presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Successivamente, si dedica allo sviluppo di nuove tecnologie utili per la produzione dei suoi iconici abiti e negli anni Settanta sperimenta una specifica tecnica di stampa su pelle che attira l’attenzione di importanti case di moda internazionali quali Hermès e Pierre Cardin. Nello stesso periodo, presenta la sua prima collezione a Parigi ma bisogna attendere gli anni Duemila per l’apertura della prima boutique a Milano.
Nel 1998 Cavalli lancia la linea Just Cavalli indirizzata a un target giovanile e che comprende abbigliamento uomo e donna, accessori, profumi, underwear e beachwear.
Da non dimenticare infine il suo approccio al mondo del denim, caratterizzato da uno stile vissuto ma indubbiamente di lusso, che assieme alle iconiche stampe ha rapito il cuore di numerose celebrità come Heidi Kulm, e Lenny Kravitz.
Oggi la casa di moda è diretta da Fausto Puglisi, stilista milanese che dal 2020 porta avanti l’importante eredità del “re dell’animalier”, Roberto Cavalli.